Lentamente...

Spero che la mia vita possa scorrere molto lentamente.

Spero che lentamente scorra anche la tua.

Spero di essere continuamente stupito da bellezze inattese.

Spero tu possa patire per il nulla che sarai destinato a vedere.

Spero io possa incontrare ogni giorno una faccia diversa.

Spero tu abbia già disgusto a vedere la tua riflessa.

Spero di svegliarmi ogni mattina innamorato del sorriso che ho accanto.

Spero tu possa non avere pace pensando alle lacrime di chi forse ti ha amato e forse ha versato.

Spero di non dimenticare perché scopri la cura quando conosci il male.

Se mai avrai un rimorso, spero ti possa consumare.

Non illuderti. Non è odio. Io non ho mai odiato, diversamente da chi è miserabile.

Vorrei che fosse la lama sottile dell’indifferenza, più affilata del tuo coltello e di qualunque ossessione.

Il mondo ora sa che non conosci l’amore.

Avresti voluto seppellirmi con disumana ferocia. Porto dentro il ricordo angosciato della tua crudeltà e addosso ogni attimo di dolore.

Chissà quante volte lo hai desiderato. Chissà quando è stata l’ultima volta che lo hai immaginato. Ma la vita ti ha ingannato riservando un finale diverso da quello che avevi scritto col sangue in un pensiero malato.

Io sono vivo. Tu forse non più.

Sto soffrendo, mi sto impegnando perché la sopravvivenza non è restare vivi, ma riprendere il possesso della propria vita.

Lentamente lo sto già facendo a dispetto di ciò che, in uno spazio vigliacco e senza scampo, avevi tramato per me.

Nell’atto che immaginavi finale ti ho sorpreso e ho resistito, aggrappato alla vita e a qualunque mano che non mi avrebbe lasciato andare.

Forte è chi resiste, non chi infierisce.

So che questo dolore ora è necessario per vivere una vita che non cambierei con la vita di nessuno. Soprattutto con la tua.

Lascerò che tutto accada lentamente.

Il mio bene. Il tuo male.

26 luglio 2025...cinque mesi dopo